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Adolescenti e genitori

Qualche settimana fa mi sono imbattuta in un articolo molto interessante di una rivista americana online di scienze della felicità, sulla relazione genitori e adolescenti.

Ho pensato di condividerlo con voi genitori come stimolo a migliorare il nostro modo di interagire con loro.

Tutti sappiamo che la maggior parte degli adolescenti, nella loro spinta all’indipendenza, tendono a rifiutare i genitori.

Questo studio suggerisce che la chiave per farli sentire amati è essere costantemente accoglienti e dolci, anche nel conflitto.

Chi ha figli adolescenti sa molto bene che non è sempre così facile da realizzare.

La vera grande difficoltà sta nel cercare di bilanciare il nostro supporto per aiutarli a crescere in “modo sano” senza essere invadenti e riuscire a rilassarci mentre li lasciamo fare le esperienze necessarie ad accrescere la loro indipendenza.

Lo psicologo americano J.Coffey, PhD, della Yale University, ha condotto questo studio intervistando oltre 150 adolescenti (di età compresa tra 13 e 16 anni).

(Citation Coffey, J. K., Xia, M., & Fosco, G. M. (2020). When do adolescents feel loved? A daily within-person study of parent–adolescent relations. Emotion. Advance online publication).

Come prevedibile, i ragazzi tendevano a sentirsi più amati nei giorni in cui i loro genitori mostravano più comprensione e amore mentre tendevano a sentirsi meno amati nei giorni in cui c’erano più conflitti coi genitori.

La scoperta interessante è che nei giorni in cui i genitori erano più accoglienti, gli adolescenti davano meno importanza ai conflitti sentendosi comunque amati.

In altre parole, essere dolci e affettuosi nei confronti dei figli adolescenti sembra proteggerli dal peso del conflitto.

Non entro in merito a argomenti che esulano dal mio campo professionale, quello che mi interessa condividere con voi è che le esperienze emotive possono influenzare sia le loro capacità e il loro comportamento sia il loro benessere a lungo termine.

Quando gli adolescenti non si sentono amati per lunghi periodi di tempo, potrebbero per esempio essere maggiormente a rischio di depressione.

Lasciando andare ciò che è stato fino ad oggi, i sensi di colpa o i giudizi sul nostro modo di essere genitori, abbiamo adesso la grande occasione di ricominciare e offrire ai nostri ragazzi un affetto quotidiano, un gesto gentile non condizionato dal loro comportamento giusto o sbagliato. Inoltre questo tipo di atteggiamento rafforza la nostra relazione, soprattutto di fronte ai conflitti.

Da dove cominciare?

Può essere sufficiente anche offrire un abbraccio, un complimento o esprimere empatia verso le loro difficoltà al di là che si stiano comportando come desideriamo noi.

Ciò che ho trovato molto utile nella mia esperienza è tenere un diario sul modo in cui mi relaziono con mio figlio. Diventare un’osservatrice gentile delle mie dinamiche, dei miei atteggiamenti, delle mie reazioni senza però aggiungere giudizio mi ha aiutata a conoscere meglio i miei e i suoi bisogni. Attraverso queste relazioni non siamo solo noi a sperimentarci, a crescere e a evolvere, ma diamo questa opportunità anche a loro.

Senza dubbio, nella mia esperienza, posso confermare lo studio di Coffey, quando sono empatica ed affettuosa, nonostante quello che succede, la relazione migliora e mio figlio si sente amato e compreso riuscendo a gestire meglio i conflitti che possono sorgere tra di noi.

Creare una relazione “affettuosa” con i nostri figli adolescenti in ogni situazione della quotidianità è un compito assai arduo, ma come genitore abbiamo la responsabilità di sostenerli nella loro crescita e questo è un aspetto, a mio avviso, da non sottovalutare.

Ricominciamo da capo e ogni giorno proviamoci.

In pratica:

Prendiamoci un momento per nutrire la relazione con i nostri figli, ascoltandoli con cuore attento e sveglio, dicendo loro qualche piccola frase affettuosa, incoraggiante, o facendo un semplice sorriso o dando loro un abbraccio, cercando di riempire il loro “serbatoio interno”: facendo così  vedrete che nel momento del conflitto si sentiranno comunque amati, non soli e ciò arrecherà un beneficio alla loro crescita emotiva.

Fermiamoci, premiamo il nostro pulsante della reazione, respiriamo, portiamo consapevolezza al nostro cuore e accogliamo questi ragazzi che hanno tanto bisogno del nostro amore e della nostra presenza.

E se uscissimo dai soliti automatismi con i nostri figli e investissimo tempo ed energie per riscrivere la nostra storia come genitori?

Come la vedi? Pensi sia possibile?

Se la relazione con tuo figlio/a è complicata e ti senti in difficoltà nel gestire la quotidianità allora il percorso SOS genitori in difficoltà è davvero molto utile, posso sostenerti in questo momento faticoso.

Le sessioni individuali fanno parte del percorso educativo “Educare se stessi per educare gli altri”.

È necessario portare consapevolezza al nostro modo di essere genitori e alle nostre dinamiche in relazione con loro. Imparare a essere compassionevoli e gentili con gli altri è possibile solo quando lo sappiamo fare con noi stessi. Non mi stancherò mai di dirlo che il primo grande lavoro è nostro.

Durante le sessioni individuali di SOS genitori in difficoltà affrontiamo questi temi, dal punto di vista della consapevolezza, in modo pratico e semplice.

Se ti va di saperne di più non esitare a contattarmi.

BIG LOVE

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